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ESTATE SENZA RISCHI!

Le alte temperature del periodo estivo possono rappresentare per i nostri amici a quattro zampe una problematica più rilevante di quello che si possa pensare: i colpi di calore, come sono comunemente chiamati, possono addirittura essere mortali se non si interviene con accorgimenti adeguati soprattutto nei giorni dove è l’afa a non permettere una adeguata respirazione. Non fatevi ingannare solo dalla temperatura: a contare è il caldo percepito che dipende in gran parte dall’umidità. Anche se ci sono 30° C, con un tasso di umidità del 70%, si possono avvertire fino a 40°C.

A rischio soprattutto i cuccioli di età inferiore ai sei mesi e gli animali anziani per i quali un collasso può risultare fatale. Anche le razze brachicefaliche, i cani obesi, a pelo lungo e dal mantello di colore nero o scuro sono predisposti allo sviluppo di ipertermia come naturalmente quelli affetti da ipertiroidismo, patologie cardiache e polmonari o dal mantello fitto spesso presentano un rischio maggiore.: vi forniamo quindi una serie di buoni consigli da adottare in questo periodo dell’anno e soprattutto andiamo ad analizzare tutti i sintomi del colpo di calore.

Impariamo a riconoscere i sintomi del colpo di calore nel cane:

Irrequietezza o agitazione senza alcun motivo apparente.

Il cane abbia, guaisce o vocalizza senza alcuna ragione apparente

Aumento della frequenza respiratoria a bocca aperta (eccessiva, prolungata o ricorrente)

Emissione di bava schiumosa dalla bocca

Ipersalivazione

Respiro affannoso o difficoltà di respirazione (distress respiratorio, dispnea)

Aumento della frequenza cardiaca (tachicardia)

Gengive secche, appiccicaticce

Vomito

Diarrea (con possibile presenza di sangue)

Confusione, disorientamento

Mancanza di coordinazione (atassia)

Gengive e altre membrane mucose rosse (iperemia)

Letargia, apatia, fiacchezza

Debolezza

L’animale giace a terra ed è difficile svegliarlo

Ricerca luoghi freschi

Crisi convulsive

PREVENZIONE

La cosa più importante? Il vostro animale deve sempre avere libero accesso ad acqua fresca e pulita e a zone ombreggiate, in particolare durante la stagione calda.Non deve mai essere lasciato in una macchina con i finestrini chiusi o leggermente abbassati, anche se l’auto è parcheggiata all’ombra e il proprietario deve assentarsi solo per pochi minuti.Quando il clima è particolarmente caldo e umido, l’animale affetto da patologia respiratoria o problemi respiratori preesistenti dovrebbe essere tenuto in casa azionando un ventilatore o un condizionatore d’aria.
Durante la stagione calda, è bene evitare attività fisica intensa.
Nessun “pelossetto” non deve essere lasciato su superfici come cemento o asfalto, note per attirare il calore, senza un riparo adeguato.
Cucce, cuscinetti, stuoie ed erba sono superfici più fresche e più adatte per i piedi sensibili.
Non esistono farmaci specifici per trattare il colpo di calore. Tuttavia, alcuni farmaci possono contribuire a gestire le complicazioni associate alla condizione (naturalmente prescritti dal veterinario). Durante i primi giorni successivi il processo di raffreddamento, è necessario un monitoraggio costante.

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PRONTO SOCCORSO

Al fine di evitare brutte sorprese e risparmiarci magari anche un piccolo attacco d’ansia, vogliamo consigliare a tutti i fortunatissimi padroni che potranno recarsi in vacanza con il proprio amico a quattro zampe di prendere qualche piccolo accorgimento prima di chiudere le valige….

- Controllare che la meta scelta per le nostre vacanze non richieda garanzie sanitarie particolari come l’antirabbica o precisi documenti come il passaporto europeo per cani e gatti.

- Procedere con un rapido check del libretto sanitario del nostro pet… ci siamo forse scordati qualche vaccino?

- Richiedere al nostro veterinario di fiducia un piccolo memorandum sul kit di primo soccorso che potrebbe esserci utile in caso di emergenza, ad esempio la puntura di un insetto.

- Ricordare quali sono le normative relative al trasporto degli animali in auto, treno, nave o aereo.

- C’è un ambulatorio veterinario nelle vicinanze della località dove vi recate in villeggiatura? Non accadrà sicuramente niente, ma non si sa mai…

- Divertitevi… le vacanze sono uno splendido momento per fare insieme al vostro pet nuove esperienze e rendere ancora più forte ogni bellissimo legame

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E’ PRIMAVERA!

La Primavera è decisamente una stagione bellissima anche per i nostri amici a 4 zampe!
Più tempo per lo sport e l’attività fisica in compagnia dei nostri animali che non vedono l’ora di scatenarsi al parco o nel bosco: le calde temperature però favoriscono anche la riproduzione e l’aumento dei parassiti esterni, soprattutto pulci e zecche, del cane e del gatto.
Si consiglia quindi di norma di eseguire il trattamento per la prevenzione dei parassiti esterni in tutti i periodi dell’anno, ma questi interventi devono essere eseguiti più scrupolosamente proprio nella stagione primaverile/estiva, rispettando quindi l’applicazione mensile richiesta dalla maggior parte dei prodotti antipulci e anti-zecche attualmente in commercio. Ricordiamo sempre che è obbligatorio rivolgersi sempre al proprio medico veterinario di fiducia che saprà consigliare il prodotto più adeguato per il nostro animale domestico, cane o gatto che sia.
Esistono in commercio una grandissima quantità di prodotti più o meno associati ad altri principi attivi. Ma bisogna fare molta attenzione alla specie di destinazione: ciò che va bene per il cane può non andar bene per il gatto e per il coniglio!
 Se il nostro amico dorme all’esterno o comunque ha la possibilità di uscire spesso, applicate l’antiparassitario per tutto l’anno e abbiate l’accortezza di disinfestare periodicamente anche le cucce e gli spazi esterni.
La bella stagione porta con sé anche altri pericolosi parassiti: zanzare e flebotomi sono responsabili di patologie gravissime!
Nel prossimo articolo qualche specifica in più sulle problematiche che possono causare i morsi dei parassiti!

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DOG DIET #secondapuntata

La dieta del vostro cane, proprio come la vostra, a volte va incontro a qualche piccolo strappo: ci sono comunque alimenti che è assolutamente vietato somministrare al nostro cane e al nostro gatto.

Il Blog di Petheory con la dottoressa Elisa Giorgetti, veterinaria di Prato, ha stilato un vademecum molto approfondito degli alimenti da evitare e del perchè.

 

INTOSSICAZIONE DA CIPOLLA

Le cipolle appartengono alla famiglia delle Liliaceae, genere Allium. Esse possono causare, se ingerite in grandi quantità, delle intossicazioni potenzialmente serie e minacciose per la vita degli animali domestici. Cani e gatti possono ingerire bucce o pezzi di cipolla cruda, rovistando nella spazzatura o rubandoli dalla tavola o dal pavimento, o possono assumere resti di cibi contenenti cipolla che i proprietari, ignari degli effetti tossici, forniscono loro volontariamente. I gatti sono estremamente suscettibili a tale intossicazione, a causa delle particolare struttura dell’emoglobina e della carenza di alcuni enzimi detossificanti. Le caratteristiche ereditarie di alcuni cani, soprattutto delle razze giapponesi, può implementare significativamente la gravità dell’avvelenamento. Meccanismo d’azione La tossicità delle cipolle è dovuta alla presenza al loro interno di alte concentrazione di composti solforati, che risultano tanto più elevate quanto maggiore è la presenza di solfuri nei terreni in cui vengono coltivate. Tali composti solforati, una volta che le cipolle, siano esse crude, cotte o disidratate, vengono masticate, vengono idrolizzati in tiosolfati, i quali, a loro volta, si scindono a formare disolfuri, incluso il dipropenil disolfuro (o n-propenil disolfuro), che sembra essere il più tossico del gruppo. Questi disolfuri sono potenti agenti ossidanti, in grado di causare emolisi degli eritrociti, per carenza di glutatione ridotto. Il glutatione ridotto (GSH), convertito in questa forma dalla glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6FD) a partire dalla sua forma ossidata, gioca infatti un importante ruolo protettivo contro i danni ossidativi cellulari; esso partecipa a vari processi biologici, quali la sintesi proteica e quella del DNA, il trasporto transcellulare degli amminoacidi, l’attività metabolica degli enzimi e la protezione cellulare contro i radicali liberi e gli agenti cancerogeni. Il fegato, i reni, la mucosa intestinale e, soprattutto, gli eritrociti contengono quantità particolarmente elevate di glutatione, in quanto maggiormente esposti al rischio dell’azione dei radicali liberi e/o più predisposti a fenomeni di auto-ossidazione dopo i danni provocati dai radicali liberi. Qualora si instauri carenza relativa di GSH, si verifica accumulo di ione perossido, che si forma in seguito all’azione di agenti ossidanti, e conseguente ossidazione dei gruppi sulfidrilici delle catene della globina, denaturazione dell’emoglobina e formazione di precipitati (i Corpi di Heinz) all’interno dei globuli rossi. A ciò segue la lisi della membrana dei globuli rossi, emoglobinemia ed emoglobinuria Tutti i cani che assumano cipolle sono suscettibili agli effetti tossici dei composti ossidanti in esse contenuti. Tuttavia nei cani ereditariamente affetti da deficienza di G6PD (per un disordine genetico), i bassi livelli di questa causano una diminuzione dei livelli di GSH, con conseguente aumento di rischio di danno dovuto all’ossidazione. Alcune razze giapponesi (es: Akitas, Shiba Inus, ecc.) che presentano elevate concentrazioni congenite di GSH (da 5 a 7 volte in più del normale), paradossalmente sottostanno ad un aumentato effetto ossidativo di composti quali il 4-aminofenil-disolfuro. Gli eritrociti felini sono estremamente suscettibili ai danni ossidativi, specialmente alla denaturazione dell’emoglobina; infatti, in virtù della sua particolare configurazione molecolare, l’emoglobina felina è circa 2/3 volte più suscettibile ai danni ossidativi rispetto a quella di altri animali. Altri fattori enzimatici aumentano la dipendenza felina dal glutatione per la protezione ossidativa rispetto ad altri mammiferi. Pertanto i proprietari di gatti dovrebbero controllare le etichette degli alimenti per assicurarsi che le cipolle non siano tra gli ingredienti. Dosi tossiche La tossicità della cipolla nei cani si manifesta quando la quantità di cipolla nel cibo supera lo 0,5% del peso totale dell’animale. L’ASPCA riporta, in un periodo di osservazione di due anni, 23 casi di esposizione alla cipolla (20 cani e 3 gatti). Degli animali esposti però solo 6 cani e 1 gatto mostravano i segni clinici dell’avvelenamento. L’anamnesi rivelava che tali animali avevano ingerito quantità di cipolla superiori allo 0,5% del loro peso corporeo. Sintomatologia Gli effetti tossici provocati dall’ingestione della cipolla dipendono dalla sensibilità della specie e dalla quantità ingerita. I sintomi più frequenti sia nel cane che nel gatto sono rappresentati da pallore delle mucose, che possono anche essere itteriche, debolezza, depressione, aumento della frequenza cardiaca e respiratoria (causata dall’ipossia), vomito e/o diarrea, anoressia, odore di cipolla dell’aria espirata.

I reperti di laboratorio più comuni sono rappresentati da riduzione dell’ematocrito (cani: < 37%; gatti:< 24%), emoglobinuria (con colore dell’urina variabile dal rosso scuro al nero), emoglobinemia, metaemoglobinemia, anormale morfologia degli eritrociti e trombocitosi. In seguito ad esposizioni croniche a basse dosi il quadro anemico è invece di modesta entità, poiché gli eritrociti si rigenerano rapidamente e si può incorrere in una riduzione significativa del valore ematocrito solo dopo molti giorni di esposizione al tossico.

Trattamento

Una grave intossicazione da cipolla può anche essere letale. Come per molte altre intossicazioni, il primo passo è quello di rimuovere la fonte dell’avvelenamento. Nei casi in cui è stata ingerita una grande quantità di cipolla nelle 2 ore precedenti e qualora non ci siano controindicazioni per l’emesi (quali ipossia, coma, mancanza di normale riflesso faringeo), il vomito è importante effettuare sempre fluidoterapia, al fine di correggere gli squilibri idrolettrolitici ed acido-base eventualmente presenti. Il trattamento dovrebbe inoltre includere variazioni delle dieta, in quanto le proteine presenti nella razione e la quantità e la composizione degli amminoacidi hanno una significativa influenza sulla sintesi del glutatione. Studi sui ratti hanno infatti dimostrato che il digiuno prolungato o una dieta povera di proteine possono provocare una riduzione significativa dei livelli epatici della sintesi del glutatione, potenziando il danno epatico causato dallo stress ossidativo. Anche se la terapia nutrizionale è importante per tutte le specie, lo è maggiormente per i gatti. Lo squilibrio dietetico (soprattutto insufficienza di taurina) o l’anoressia ha un più rapido e/o un maggior effetto sul metabolismo del glutatione nei gatti rispetto alle altre specie. Solitamente il recupero si ottiene in 10-14 gg.

Si consiglia SEMPRE di contattare un medico veterinario.

 

Dott.ssa Elisa Giorgetti

Medico Veterinario e Nutrizionista 

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IN AUTO CON FIDO

Il Codice della Strada permette il trasporto in automobile di gatti e cani purchè non siano d’ impedimento alla guida. Il Ministero dei Trasporti ha però chiarito che non è legittimo utilizzare una cintura di sicurezza, pratica in realtà molto diffusa anche per la presenza di cinture omologate: l’articolo 169 comma 6 del Codice della Strada consente il libero trasporto di animali da compagnia purchè custoditi in un trasportino o in un analogo mezzo idoneo. Per “mezzo idoneo” si intende la rete di separazione del vano posteriore al posto di guida, quindi questo comporta che le cinture non possono essere ritenuti strumenti legittimi. Il medesimo comma consente il trasporto di soli animali domestici all’interno dell’automobile, anche in numero superiore a due purchè custoditi in apposita gabbia o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete.

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CANI E AGGRESSIVITA’: FALSI MITI E RESPONSABILITA’

Il comportamento aggressivo di alcune razze canine è spesso al centro della cronaca nera italiana e internazionale che raccontano le tragiche storie di aggressioni di cani che molte volte si avventano proprio contro il padrone. Viene comunemente detto Lista delle razze pericolose l’elenco di razze canine redatto come allegato dell’Ordinanza del 12 dicembre 2006, “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani”, a firma dell’allora Ministro Livia Turco , con validità per un anno dal momento della pubblicazione. Dal 23 marzo 2009, per la durata di ventiquattro mesi, è stata in vigore una ordinanza, firmata dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini i cui contenuti sono tutt’ora vigenti.
A differenza della precedente ordinanza 12 dicembre, non contiene alcuna “lista di razze”, specificando anzi che l’ordinanza precedente «non solo non ha ridotto gli episodi di aggressione ma, come confermato dalla letteratura scientifica di Medicina Veterinaria, “non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell’appartenenza a una razza o ai suoi incroci”

Insomma è giusto rendere chiara l’informazione a proposito di cani e aggressività: è chiaro che ogni razza ha la propria natura e tendenza ma è anche giusto chiarire la totale responsabilità del padrone nella gestione e nell’educazione di un cane.
Nel caso si notino intemperanze ed un’eccessiva aggressività nel proprio cane è quindi assolutamente necessario rivolgersi ad un PROFESSIONISTA che può esserci indicato direttamente la proprio veterinario: vietato temporeggiare e sottovalutare il problema, credere di poter risolvere la situazione utilizzando metodologie estreme magari trovate sul web o rivolgersi a falsi professionisti non certificati e riconosciuti.
Ne va della tranquillità degli altri, vostra e del vostro cane!

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MEMORIA E RISPETTO: LA NOSTRA MISSIONE.

Con questo blog Petheory si propone di creare un ulteriore canale di comunicazione con un pubblico che con noi condivide ideali di amore e rispetto verso gli animali. Condividiamo con voi, anche grazie all’ausilio della nostra pagina Facebook e del nostro sito web, notizie utili e informazioni interessanti riguardanti il mondo animale, dedicando volentieri del tempo a video spiritosi, commoventi e non solo: in questo articolo vogliamo però riproporvi un tema che a noi sta molto a cuore.
Riguarda il motivo per il quale abbiamo voluto che una struttura come Petheory esistesse, ispirandosi obbligatoriamente ad una philosophy di rispetto e attenzione in primis verso gli animali e poi verso i loro padroni.
Secondo il diritto Italiano e quello relativo alle decisioni prese in sede Europea, la legge impone l’obbligo di provvedere alla sistemazione definitiva del corpo dell’animale deceduto, vietandone l’abbandono, lo scarico o l’eliminazione incontrollata.
E’ inoltre da precisare che secondo i parametri della Legge Italiana, le spoglie dei nostri amici a quattro zampe rientrano nella categoria di sottoprodotto animale, da smaltire quindi con analoghi prodotti.
Dunque, sfidiamo chiunque abbia o abbia avuto un animale con sé, a ritenerlo alla stregua di un rifiuto: ed è per questo che la nostra missione è quella di rafforzare la crescente sensibilità sul rispetto per gli animali, per conservarne la dignità e il ricordo.

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LOVE TERAPY

E’ in crescita il numero delle strutture ospedaliere che permettono l’ingresso agli animali domestici sia per consentire loro la visita al proprio padrone temporaneamente ricoverato, sia con scopi di Pet Terapy, ossia un utilizzo terapeutico con alcuni pazienti.

L’ultima scoperta a livello scientifico riguardante i nostri amici a quattro zampe è infatti il loro comprovato influsso benefico proprio sul nostro cuore; studi medici affermano che un animale domestico è in grado di abbassare il livello di pressione sanguigna, sostituendo addirittura l’utilizzo di terapie farmacologiche. Una splendida novità che si va ad aggiungere alla serie di ricerche operate in campo psichiatrico che appunto stabiliscono da anni l’importanza di un animale nella vita di persone che stanno attraversando un momento difficile. Un cane o un gatto aumenta infatti il senso di responsabilità dell’uomo, che può dare nuova linfa alla sua vita, riducendo addirittura le tensioni con colleghi e familiari.

L’ultimo caso di un ospedale che permette visite a quattro zampe è quello di Treviglio, in provincia di Bergamo, ma la stessa procedura è attuata in molte strutture della Toscana, Emilia Romagna, Veneto e Liguria. Restano ovviamente off limits terapia intensiva, chirurgia e traumatologia d’urgenza, i reparti di isolamento, centri-trapianti e grandi ustionati ma anche aree particolarmente delicate degli ospedali quali i centri dialisi, le nursery e l’ostetricia.
Rispettando alcune naturali regole igieniche e comportamentali insomma, avremo l’opportunità di portare un sorriso in più dentro luoghi non propriamente gioiosi; la presenza del proprio animale, ma non solo, avvicina i pazienti alla normalità della vita quotidiana, che per molti significa una piena guarigione, li rilassano e li tranquillizzano, specie laddove i pazienti sono sottoposti a particolari stress. Inoltre fanno una preziosa compagnia e danno infinito amore!

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ASSICURAZIONE, COME E PERCHE’ FARLA…

Una delle prime raccomandazioni che dovrebbero fare ad ogni neo-padrone di un cane è quella relativa all’assicurazione! Perchè oltre a diritti e doveri, attenzioni sanitarie e impegno nell’addestramento, prevenire eventuali imprevisti e difficoltà è fondamentale. Le compagnie assicurative negli anni, hanno progressivamente formulato polizze ad hoc per gli animali domestici e difatti ne esistono varie tipologie.

Si può pensare di stipulare un’assicurazione animali domestici combinata, che unisca la responsabilità civile a eventuali spese mediche straordinarie.
la più diffusa, è la classica assicurazione RC, quella civile verso i terzi, che non protegge tanto i cari animali di compagnia quanto le altre persone o cose – perché può valere anche sugli oggetti – che in qualche modo il nostro pet abbia danneggiato, scheggiato, devastato o distrutto. Ricordiamo che ciò non solleva il padrone dell’animale da responsabilità civili e legali per i danni causati dal proprio animale.
Un altro tipo di assicurazione è quella dedicata agli animali domestici di carattere preventivo-sanitario: tale assicurazioni si possono stipulare in vista di cure extra per l’animale stesso o per motivi collegati alla sua salute o a quella del suo padrone.

Naturalmente ciò che bisogna domandarsi prima di stipulare polizze assicurative, è quanto veramente efficace sia l’assicurazione. Il consiglio è di scegliere una polizza con massimali in grado di coprire tutte le spese extra in caso di estrema necessità, considerando che quelle veterinarie sono decisamente care.
Vi ricordiamo che è possibile scaricare dalle tasse le spese veterinarie degli animali domestici legalmente dichiarati, partendo da un minimo di spese sostenute di 387,34 euro.

NB: non esiste ancora nulla di specifico per animali esotici e addirittura a volte non esistono polizze neppure per gli aniamali da fattoria.

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SI VIAGGIARE!

E’ il caso di dire che almeno in parte l’Italia si è desta. Contro l’abbandono, dalla parte dei nostri amici a quattro zampe e anche dei loro proprietari che di certo vorrebbero avere la possibilità di organizzare una vacanza che tenga conto anche dei compagni di viaggio più avventurosi che esistano!

Siamo un Paese PET-FRIENDLY? Ci proviamo non è il caso né di fare trionfalismo né di essere troppo distruttivi. Certo organizzazione da parte delle strutture e soprattutto buon senso da parte dei proprietari sono alla base di un progetto valido e di lunga durata che tenga così conto delle esigenze e dei desideri di tutti… perchè i PRIMI responsabili della salute, della sicurezza e della serenità del nostro animale siamo NOI!

Agriturismi, beach dog, villaggi turistici e resort dove sono finalmente ammessi gli animali in Italia non mancano e sono naturalmente ben reperibili on line… vi diamo qualche indirizzo utile!

 

http://www.dogvacanze.it/

 

http://www.dogwelcome.it/

 

http://tripfordog.com/

 

http://viaggiconilcane.com/

 

http://www.toscanapetfriendly.it/